13/11/2015 - IL SILENZIO DI PARIGI
Silenzio,
copri come nebbia questo dolore,
asciuga le troppe parole ora truci,
ora stanche
bagna questi cuori di pietra.
Se in un momento un boato di assurdo odio
ha fatto tacere la tua musica così dolce,
canteremo più forte,
urleremo l'amore per la vita
e in questo chiasso infernale,
questa musica riporterà pace,
questo silenzio riporterò amore.
Accarezza, silenzio,
ogni lacrima che corrode la mia pelle.
Ritorna silenzio
e cullaci nella tua pace.
PIOGGIA IN VELA
Si strazia il mio cuore
E quest’acqua che bagna la mia testa
Mi ricopre di solitudine
Sei lontana terra mia,
non troppo ma tanto per il mio respiro
ti annuso nel mare, che mi pare
respiri i miei silenzi
che mangia
affamato distrugge
la mia poesia
che non ha eco e mi si ribatte
in faccia coperta di salmastro.
Solcato nel mare, bianca vela,
con lo sprazzo dell’ ultima primavera
d’inverno in novembre,
nell’affetto hai scaldato il mio passo stanco
e piove e mi si lacera la pelle, che brucia col sale
del mio mare lontano di cui la puzza
il colore, il rumore
nel quale ti vedo specchiare…
brilli anche oggi
ma qui il mio cuore
ancor si strazia
torni, mia primavera?
ASCOLTO
(Vincitrice Trofeo Rosse Brume 2017)
Ognuno dipinge, davanti ai miei occhi
strane danze,
nel cercare di catturare
un respiro d’aria che fugge.
Eppure, in questo ballo,
con le dita sporche di colore,
segnano racconti della loro vita,
suoni del loro vissuto,
urla e silenzi,
improvvise urla,
una musica incerta accompagna le voci
ora inutili,
ora serie,
ora tristi
ma legate dal pensiero
che è ancora sera
e che domani,
ancora sporchi
continueremo sicuri o incerti
il nostro andare.